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Storia del gruppo scout AGESCI Verona 12

Raccontare la storia del nostro gruppo non è un’impresa facile perché ciascuno di noi ricorda le esperienze vissute, le persone incontrate ed è arduo narrare di seguito le vicende in ordine cronologico.

La nostra storia incominciò nel 1961 don Carlo Fiorini, assistente di zona delle Guide, diventa parroco di Montorio e l’anno successivo, 1962 fonda il reparto A.G.I. Verona 6°. Le prime capo sono state Lucia Trevisan ed Agnese Marcolini. La sede era nella cosiddetta “casa del curato”, in via Casaletto n.10 dove si faceva anche il catechismo. La casa era vicina al cinema Verdi, cinema parrocchiale che è stato demolito.
Nei primi anni le guide di Montorio curavano molto l’espressione e per ben due anni vinsero il Trofeo Provinciale di Espressione: la prima volta rappresentando la “Partita a scacchi” e la seconda il “Nabucco”.
Le prime tende usate dalle guide erano vecchie tende militari dimesse, con la paleria in legno e senza catino, si dormiva quindi sull’erba e la tenda si chiudeva con una serie di bottoni in legno.

Il 1968/69 erano gli anni caldi della contestazione giovanile e nel gruppo si facevano le cose di sempre: le uscite, i campi e le riunioni. Le attività erano sì basate sullo scoutismo, ma con un forte accento sulla presa di coscienza della storia e della propria dignità personale, dei diritti da far rispettare e dei bisogni primari da soddisfare.


Stemma ASCI

Dopo saltuarie esperienze, iniziate nel 1967, di squadriglie libere maschili, nel 1972 nasce il primo reparto maschile ASCI, il cui capo reparto è stato Gianpasquale Santoro. Lo scoutismo metteva solide radici in paese.
L’A.G.I. proseguiva le attività dando origine prima alle scolte e nel 1972 alle coccinelle.
La sede traslocò più volte: nella soffitta della vecchia canonica, nello scantinato della chiesa di San Giuseppe. I locali in inverno erano gelidi, gli avvisi si facevano con il ciclostile.

Nel 1974 con la fusione dell’AGI e dell’ASCI nell’AGESCI, il gruppo diventa misto e prende il nome di Verona 12. La sede si sposta alle aule parrocchiali della Chiesa Vecchia, dove risiede tuttora.

Era sempre molto forte l’impegno sociale-politico del gruppo, soprattutto della branca R/S. Nel 1972 una mostra sull’emarginazione concludeva il capitolo del Clan/Fuoco: partendo dai problemi di Montorio si allargava alla società e toccava tutti i campi: la scuola, gli anziani, la famiglia, ecc.
Dopo la mostra i rover e le scolte si assumevano i primi servizi. Il doposcuola, le visite agli anziani, la corrispondenza con i carcerati, erano i tentativi concreti di operare un cambiamento per lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato.

Per molti anni la parte femminile del gruppo ha celebrato l’otto marzo, festa delle donne, con un falò alla Chiesa Vecchia, al quale partecipavano le mamme, ed era molto bello per madri e figlie sentirsi unite ed avere in comune questo essere donne. Allora festeggiare l’otto marzo aveva ancora un forte significato politico per rivendicare una parità di diritti che non era ancora riconosciuta.


Castello di Montorio

Dal 1974 al 1980 il gruppo puntò soprattutto a consolidarsi in tutte le branche pur continuando la presa di coscienza e l’educazione allo spirito critico. Pian piano cresceva nel gruppo l’ideale della pace e della non-violenza. Dapprima le piccole imprese, le ricerche, poi le serate musicali, le veglie, i silenzi per la pace, la partecipazione alle manifestazioni favorivano la comprensione e l’assunzione di atteggiamenti concreti.
Contemporaneamente si risvegliavano nel gruppo l’attenzione all’ambiente e il desiderio di vedere rispettato e valorizzato il nostro paese. Da questo nascevano le imprese di pulizia del Progno, del Castello, la collaborazione con il Comitato dei Fossi, la raccolta periodica della carta e l’impegno per la raccolta differenziata dei rifiuti . Sempre nell’ambito di attenzione all’ambiente e al territorio sono da ricordare la costruzione della zattera con la quale abbiamo “navigato” nel Laghetto Squarà e la partecipazione al Carnevale di Montorio con il Drago Simisel, il castello dei fantasmi e la nave dei pirati.


Alisei '89

Le attività del gruppo non si esaurivano nel quartiere. Per allargare la conoscenza e favorire l’incontro con l’altro ci sono stati campi all’estero del Clan e del Noviziato: a Parigi, a Briancon, a Locarno, nella Foresta Nera, a Taizè; la partecipazione ad eventi di incontro con scouts di altri paesi (il cerchio delle coccinelle si è gemellato con un cerchio di Vicenza nel corso del progetto “Due cerchi in volo”). Nel 1989 il reparto ha partecipato agli Alisei con gli scout di Roma e di Padova, ed il clan ha partecipato all'Eurofolk, occasione di incontro con più di tremila rover e scolte d’Europa e del bacino del Mediterraneo. All’Eurofolk abbiamo animato con successo un atelier di danze popolari e si sono intrecciate amicizie che durano tuttora.

Gli anni 90 sono stati anni in cui i capi si sono molto impegnati mettendo a disposizione le proprie competenze a vari livelli associativi. Questi sono i capi che hanno ricoperto incarichi associativi: Gianpasquale Santoro è stato incaricato regionale alla formazione capi e consigliere nazionale, Gabriella Albrigi: incaricata provinciale di branca L/C, Paola Cavalieri: incaricata di branca R/S e responsabile di zona, Elena Santoro: incaricata di branca E/G, componente del comitato e consigliere generale.


Montorio Times Serie Oro

Nel 1990 abbiamo fatto a Bagolino il campo di gruppo, occasione felice per uniformare l’azione educativa in tutto l’arco di età dei ragazzi. Abbiamo costruito una città ideale, con la piazza, l’Arengo, i luoghi dell’incontro e della preghiera, l’albero delle meraviglie, e la legge che abbiamo discusso a lungo.
A partire dagli anni 90 sono fiorite nel quartiere un’infinità di proposte sportive e di svago per i ragazzi e gli scouts sono diminuiti numericamente. Così abbiamo allargato la proposta ai ragazzi della frazioni vicine.
Nel 1993, alla Giornata del Ricordo, abbiamo festeggiato i 30 anni del gruppo. Quanta strada fatta in questi anni! Abbiamo distribuito ai ragazzi delle piccole gru con la scritta “voglia di futuro”. Secondo una vecchia leggenda giapponese la gru è un animale che vive mille anni. Un bell’augurio per tutti noi!

La fine degli anni 90 sono anni difficili per la Cominità Capi, a causa della carenza di educatori. L’impegno associativo ricade ormai su poche spalle e diventa faticoso. Per questo motivo nel 1995, con grande sofferenza, si decide di chiudere il Cerchio.


Uscita nelle trune '97

Il clan ha invece continuato a mantenere larghe le proprie vedute, facendo nel 1999 un campo di servizio tra gli sfollati dopo il terremoto in Umbria, nel 2000 un un campo di servizio a Pola (Croazia), nel 2002 un campo mobile in Austria lungo il Danubio. Senza dimenticare poi l’attenzione all’etica e al servizio, con un occhio al territorio, che ha portato a collaborare con il commercio equo e solidale e con l’Anlaids.
Da ricordare poi anche il servizio associativo svolto da alcuni rover e scolte in gruppi vicini, nel Verona 5, Verona 6 e San Martino Buon Albergo 1, così come il prezioso servizio ricevuto da parte del Lessinia 1. Esperienze insolite (di solito si guarda al proprio giardino) ma che hanno contribuito ad allargare le nostre esperienze e i nostri confini.
Senza poi ovviamente dimenticare l’avventura, il campo mobile in canoa del 1997, le uscite di speleologia, la memorabile uscita delle trune, quella glaciale di sopravvivenza a Castelberto, la gara delle slitte e le route in alta quota degli ultimi anni.

Varo del presepe galleggiante '99
In contemporanea in questi anni nel reparto si risveglia un’attenzione verso il proprio territorio e vengono realizzate numerose imprese, come il presepe galleggiante sul laghetto Squarà (1999), il murales a fianco alle scuole elementari (2000) ed il tavolo picnic sulla collina vicino al Piloton (2001).

A partire dal 2000 molti R/S prendono la partenza e scelgono di entrare in Comunità capi, portando quindi al gruppo nuova energia, entusiasmo, voglia di futuro.


Sia il reparto che la branca R/S crescono numericamente. Si avvicina l’anno centenario dello scoutismo, e si respira voglia di internazionalità e nel 2006 il clan partecipa al Roverway dove incontra altri scouts provenienti da tutta Europa.

C’è entusiasmo, e qualcuno in Comunità capi comincia a dire: “E se riaprissimo la branca L/C?”


Cerchio del centenario a Montorio '07
Arriva il mitico 2007 anno centenario della fondazione dello scoutismo. Alla Giornata del Ricordo ci siamo ritrovati al circolo primo maggio per una grande festa. Hanno partecipato circa 200 vecchi scouts, con le loro famiglie, e i genitori dei ragazzi. Dopo la cena preparata da una staff di agguerritissimi ex, ci siamo ritrovati attorno al fuoco di bivacco per cantare e giocare. Alla chiusura dell’anno scout, per ricordare l’anno centenario, abbiamo piantato un albero: un bagolaro. Abbiamo scelto questo albero perché in dialetto viene chiamato “perlar” e ci piace paragonare lo scoutismo ad un albero che fa le perle. L’albero è stato piantato in un pezzo di terra incolto che ci siamo fatti assegnare la Circoscrizione alla fine della pista ciclabile. Ci siamo presi l’impegno di tenere pulito ed in ordine questo pezzettino di paese.


Capi branco Roccia della Pace

L’estate è stata memorabile. Una nostra guida, Giulia S., ha partecipato a Londra al Jamboree ed il reparto ha vissuto con circa 500 ragazzi un campo di zona a Vialfrè in provincia di Torino.

Durante l’estate una pattuglia di ex scout e genitori ha trasformato la sede del clan in un cantiere. Con grande abilità sono diventati muratori, falegnami e imbianchini ed hanno risanato e ristrutturato il locale. In ultimo, i rover e le scolte hanno dipinto su due pareti una magnifica giungla. Tutto è pronto perché……….

Ottobre 2007 nasce il branco: Roccia della Pace. Ci sono 24 zampe tenere. Akela è Marco Dal Ben, Bagheera è Annagloria Caburlon, Raksha è Monica, Kaa è Anna Martini. Buona strada, Branco!

Ci avviciniamo così in salute al traguardo dei 50 anni.... Mancano ormai solo 5 anni al 2012!

Realizzato da Antilope nella Melodia del Tramonto, Castoro Gioioso, Cerbiatto Vivace, Gabbianella Serena, Rugiada del Prato Fiorito e Procione Pasticcione